L’open access è accesso aperto, immediato e libero da ogni restrizione ai risultati e ai dati della ricerca scientifica. Il movimento Open Access, nato in ambiente accademico, si propone di accrescere la circolazione e la più ampia condivisione del sapere scientifico.
Il principio di fondo è che la ricerca finanziata con fondi pubblici deve essere resa disponibile in modo gratuito e senza restrizioni di accesso imposte dai contratti editoriali, contribuendo a una più rapida e ampia disseminazione dei risultati della ricerca scientifica con un maggiore impatto sulla comunità accademica nazionale e internazionale: aumentando le citazioni cresce anche visibilità del singolo autore e dell’istituzione che ne sostiene la ricerca.
Si può pubblicare in Open Acces attraverso due vie:
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Deposito o self-archiving (auto-archiviazione) conosciuto come “Green Road”. I ricercatori depositano la versione finale dell’articolo (già pubblicato o in corso di pubblicazione su riviste tradizionali) in Archivi disciplinari aperti o istituzionali. La versione depositata dall’autore è conforme alle norme di copyright degli editori, elencate in Sherpa/RoMEO, banca dati di riferimento per analizzare la posizione degli editori in materia di deposito negli archivi Open Access.
Archivi aperti disciplinari: ArXiv (fisica), PsyArXiv (Psicologia), SocArXiv Scienze Sociali), EngArXiv (Ingeneria e Architettura), AgriXiv (Scienze Agrarie) OSf preprint (multidisciplinare).
Archivi istituzionali o repository sono curati dalle istituzioni e rendono visibili e accessibili i prodotti della ricerca dell’istituzione. -
Pubblicazione o “Gold Road”. I ricercatori pubblicano in riviste ad accesso aperto, mantenendo i diritti editoriali sugli stessi. Nella Directory of Open Access Journal (DOAJ) è possibile conoscere tutta la lista delle riviste Open Access. Per la pubblicazione delle monografie l’elenco si trova nella Directory of Open Access Book (DOAB). Questa via può avere dei costi di pubblicazione, coperti o dall’autore o dalla istituzione cui afferisce.
Il servizio di Think, Check, Submit, che permette di individuare gli editori poco seri.
Vantaggi dell’open access: conoscenza veicolata con maggiore rapidità, testi e dati della ricerca liberamente accessibili favoriscono la creazione di nuova conoscenza e la riproducibilità, anche grazie alle tecniche di estrazione dei contenuti, crescita esponenziale delle citazioni.